DALLA
PREISTORIA ALLA CITTADINA DI OGGI
- a cura di Betto Salvucci -
Circa le sue origini si può pensare che Colmurano fosse stata fondata dopo la
distruzione della romana Urbs Salvia avvenuta nel 409 per opera di Alarico, ma il
materiale romano presente sul terreno, a nord-est del paese, in contrada Piano, suggerisce
la sua fondazione in epoca precedente. Perché le tracce romane in contrada Piano e
pre-romane nelle contrade Fonte Allungo e Massurano, collocano i primi insediamenti
in tempo notevolmente anteriore all'epoca cristiana. Si può addirittura far risalire il
primo nucleo umano di Colmurano al Paleolitico medio. E che successivamente ci sia stata
una civiltà appenninica, lo documentano in rinvenimenti di superficie localizzati sui
terrazzamenti lungo il corso del fiume Fiastra. Roma poi, espandendosi, colonizza Colmurano e da quassù i primi
acquisiti romani si diffusero scendendo nella valle e costruendo Urbs Salvia. In questo
periodo romano le comunità di Colmurano e Urbisaglia hanno vissuto un unico destino nel
seno di Roma, fino al sopraggiungere dell'età medievale. In questa epoca storica
Colmurano raggiunge la propria autonomia tutelata dal proprio Castello e da quello del
vicino Montenereto (oggi Monteloreto), anche se, di volta in volta, costretto a subire le
protezioni e le pressioni del vicino comune di Tolentino, allora grossa potenza economica
e militare. Tanto è vero che i Tolentinati, stufi delle azioni facinorose dei castellani
di Montenereto, nel 1273 distrussero questo castello. Per i secoli futuri sarà il
solo Castello di Colmurano quindi a governare l'intero territorio, ma il suo sindaco sarà
un cittadino di Tolentino, costretto annualmente a giurare fedeltà al comune oppressore
nella chiesa di S.Catervo in Tolentino.
Nel
periodo medioevale la vita dei colmunaresi dovette svolgersi come quella di tante altre
comunità civiche. L'attività annuale era scandita unicamente dalle vicende della vita
agricola e dalle festività religiose. L'inizio dell'incastellamento dei personaggi
colmuranesi più importante nell'interno della città di Tolentino e la contemporanea
cessione delle loro case e torri al citato Comune, ha inizio nel 1204. E prosegue nel
tempo impoverendo notevolmente Colmurano. Forza di Tolentino nei riguardi dei grossi
proprietari locali oppure preferenza di questi per una loro migliore sistemazione per
superare le violenze del tempo? Non è facile risolvere questo interrogativo. Cessioni ed
incastellamenti che portarono Tolentino ad essere condominia di torri, gironi ed altri
beni colmuranesi. L'ultima cessione fatta a Tolentino avvenne nel 1255. Furono un
complesso di cessioni, se ne contano ottantaquattro, che portarono il potere in mano dei
tolentinati. Il sindaco come già detto, sarà un uomo imposto da Tolentino e non sarà
quindi più scelto dal popolo colmuranese al quale non rimane altro compito che quello di
pagare le nuove gabelle, essere disponibile con i propri uomini per necessità belliche e
soddisfare tutte le altre obbligazioni che discendono dall'impero del nuovo padrone.
Finisce
così la breve storia di Colmurano autonoma. E siamo all'anno1259. Da questo anno gli
abitanti di Colmurano sono vissuti quasi sempre subendo l'oppressione di altri socialmente
e militarmente più forti di loro. Più di una volta hanno tentato di tirar su la testa e
ragionare in proprio, ma hanno dovuto pagare molto cari, con vite umane, sacrifici,
tassazioni, vessazioni ecc., questi atti che venivano considerati di ribellione. Ci
riuscirono nel XV secolo e nell'anno 1487 si diedero anche regole di vita che ancora oggi
si possono ancora apprezzare, per la loro bontà, leggendo gli Statuti che in quell'anno
la comunità colmuranese emanò autoritariamente per se stessa. In questo periodo
Colmurano si diede anche uno stemma, quello che ancora oggi rappresenta il Comune:
un monte all'italiana e su si esso una vivace pianta di ulivo sormontata da una croce. Fu
riconosciuto Comune nell'anno 1798, allorché la Repubblica Romana istituì nelle Marche
il Dipartimento del Musone con Macerata capoluogo e Tolentino primo Comune di quel Cantone
che comprendeva il Comune di Colmurano. Fu una libertà illusoria quella vissuta in questo
tempo dai colmuranesi perché il potere era ritornato nelle mani.. del suo secolare
oppressore. Un periodo che miseramente crolla nel 1799 e cioè fino a quando tutto il
territorio torna sotto il dominio del Papa. Si raggiunge così la data del 2 aprile 1808,
giorno in cui si entra nel periodo napoleonico con l'annessione del territorio delle
Delegazioni Pontificie al Regno italico. Colmurano finisce, con Urbisaglia e San Severino
nel dipartimento del Tronto, Distretto di Fermo, Cantone di San Ginesio. Viene considerato
questo un periodo che vede il deciso tentativo di organizzazione e di strutturazione
unitaria e moderna del potere locale. Ci sarà poi l'epoca Murattiana e quella Austriaca.
In realtà resterà pur sempre epoca pontificia. I moti rivoluzionari che si accesero
nelle Marche nel 1831, raggiunsero Colmurano: vi venne stabilito un nuovo governo ed
inalberata una nuova bandiera... ma l'avventura durò solo alcuni giorni. Bisogna
attendere il mese di novembre del 1860 per avere l'annessione delle Marche nel Regno
d'Italia. E Colmurano, così come gli altri comuni delle Marche, diviene un libero Comune
della Nazione Italiana. Ed è con l'unità d'Italia che ha inizio la partecipazione
popolare al governo della cosa pubblica.
Restano
ora solo da dire alcune parole sulla conformazione e l'estensione del vecchio
castello di Colmurano comprendente la torre e il girone, ossia la cerchia della mura, che
può essere ricostruita nelle sue grandi linee sulla scorta di quanto è rimasto. La
torre, o castello vero e proprio, era ove oggi e la piazza su cui si affacciano la Chiesa
parrocchiale e l'edificio del Comune. Dalla Torre partivano le cortine, intercalate da
torri minori, che circondavano l'abitato presente sulla spianata che aveva favorito
l'insediamento sulla sommità del colle. L'accesso alla cittadina era ad ovest, verso il
torrente Entogge e si conserva ancora, nonostante rinnovi ed adattamenti. Le mura si
addossavano al colle seguendo l'andamento del terreno. L'ingresso era guardato e difeso da
una torre. Una vecchia mappa di epoca settecentesca contiene uno schizzo panoramico
di Colmurano dal quale si ha la conferma dell'esistenza di quattro torri e una rocca. La
strada che correva sulla sommità dei colli, proveniente da San Ginesio, la disimpegnava;
strada che poi, oltrepassato Colmurano ed Urbisaglia, scendeva definitivamente sul fondo
valle del Fiastra laddove questa riceve le acque dell'Entogge ed ingloba al suo interno la
meravigliosa Abbazia Cistercense di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra. Una moderna
nuova strada unisce oggi Colmurano alla Strada Statale Picena che corre nel fondovalle del
Fiastra. |